Quando si pensa agli impianti destinati al trasporto verticale delle persone all’interno degli edifici è facile che il pensiero corra subito agli ascensori, sistemi ampiamente diffusi nei contesti residenziali (e non solo) dove rappresentano un importante presidio contro le barriere architettoniche. Questa tipologia di impianti elevatori conta oltre 900 mila installazioni in Italia, e la loro presenza è obbligatoria per legge all’interno di tutti gli edifici nuovi con più di tre piani e, laddove possibile, negli stabili in ristrutturazione.
Ideali per superare dislivelli anche consistenti, gli ascensori sono impianti con cui tutti abbiamo familiarità; esiste però un’altra tipologia di sistemi di trasporto verticale che possono essere considerati, a seconda del contesto, delle eccellenti alternative ai tradizionali ascensori. Stiamo parlando di piattaforme elevatrici e montacarichi, impianti che vantano consistenti vantaggi e che nel corso degli anni sono stati oggetto di una vera e propria rivoluzione in termini di stile e di funzionalità.
Mentre infatti in passato le piattaforme elevatrici erano impianti generalmente poco ricercati dal punto di vista estetico, poiché chiamati a svolgere una funzione esclusivamente pratica – ovvero il trasporto da un piano all’altro di utenti diversamente abili o con problemi di deambulazione – una moderna piattaforma elevatrice è un sistema per la mobilità verticale estremamente evoluto dal punto di vista del design, delle rifiniture e delle tecnologie.
Non deve quindi stupire che tali piattaforme abbiano saputo conquistarsi quote di mercato sempre più consistenti nel corso degli ultimi anni al punto che, oggi, non di rado vengono equiparate agli ascensori. Le due tipologie di impianti, tuttavia, presentano caratteristiche tecniche e strutturali ben definite che è opportuno conoscere per avere un quadro d’insieme completo delle opzioni a disposizione per risolvere il problema delle barriere architettoniche.
Differenza tra ascensori e piattaforme elevatrice
Una premessa doverosa è quella riguardante la sicurezza: dal punto di vista tecnico, entrambi gli impianti offrono elevatissimi livelli di sicurezza e sono realizzati nel pieno rispetto delle normative oggi in vigore. Un altro aspetto comune è la possibilità di scegliere diverse rifiniture sia interne che esterne dei prodotti, anche se da questo punto di vista gli ascensori offrono una maggior scelta per quanto riguarda colori, materiali, accessori e rivestimenti.
Quanto alle differenze, invece, se ne possono ricordare due in particolare: la velocità di esercizio (e, di conseguenza, la potenza impegnata a parità di portata) e i volumi tecnici necessari. Ecco un approfondimento a riguardo che considera pro e contro di piattaforme elevatrici e ascensori:
Impianto Ascensore
- PRO: si tratta di impianti oggi disponibili in un’ampia gamma di soluzioni tecniche e tecnologiche, e che vantano un elevato grado di personalizzazione in termini ad esempio di portata, dimensioni della cabina, velocità e dislivelli superabili. Gli ascensori possono quindi adattarsi senza particolari limitazioni tanto alle caratteristiche strutturali degli edifici quanto alle preferenze estetiche e di utilizzo del committente. Altro vantaggio è rappresentato dalla velocità di movimento della cabina, che può andare da 0,5 a 1 m/s e oltre.
- CONTRO: anche se in anni recenti i costruttori hanno ridotto di molto gli ingombri sia degli ascensori stessi che dei locali che ne ospitano i meccanismi di azionamento, l’installazione di un ascensore tradizionale continua a richiedere volumi relativamente elevati. Se ad esempio non sono disponibili sufficienti spazi per testata, fossa o locale macchine, la messa in opera dell’impianto può essere preclusa. Inoltre, dal punto di vista dei consumi energetici, si parla di un minimo di 3 kW di potenza impegnata che possono aumentare in base ad aspetti come tipo di trazione, portata e velocità dell’impianto.
Piattaforme elevatrici
- PRO: una impianto di questo tipo può, in generale, essere installato con costi più contenuti rispetto a un ascensore, a cui si aggiungono una più veloce gestione del cantiere e dell’effettiva messa in opera. Dal momento che la piattaforma elevatrice si muove a una velocità bassa (vedi punto successivo), i consumi energetici sono conseguentemente ridotti con una potenza impegnata compresa solitamente fra 0,5 e 2 kW; inoltre spesso è sufficiente una tensione monofase, senza la necessità di installare un contatore trifase dedicato. A tutto ciò si aggiunge la possibilità di optare per impianti con portata compresa fra 250 e 500 kg.
Velocità piattaforme elevatrici
- CONTRO: per legge la velocità di una piattaforma elevatrice non può superare gli 0,15 m/s, pertanto questi impianti possono rivelarsi inadeguati in presenza di dislivelli consistenti, esigenze di trasporto rapido o flussi elevati di utenti. Vi sono, inoltre, piattaforme prive di porte di cabina che possono essere azionate solo “a uomo presente”. Ciò significa che, durante il tragitto, il passeggero deve tenere premuto il pulsante del piano a cui desidera arrivare.